Monday, March 13, 2006

Avrei voluto incontravi per strada ... - Giovanni Procacci


Il partito democratico o meglio, dei democratici, che oggi piace a tanti, sarà per molti una profonda delusione se nascerà dall’alto come semplice assemblaggio di apparati. Occorre spendersi perché prima dei pur necessari processi di vertice, ci sia una base già in parte “contaminata”, già capace di una militanza e di un impegno oltre le siepi, talvolta divenute più rigide degli steccati!
Non si vogliono annullare le peculiarità culturali e le diverse sensibilità, si intende semplicemente mantenerle come fondamenta ispiratrici di un grande progetto comune di cui il nostro tempo ha assoluto bisogno per promuovere profonde riforme non più dilazionabili e accogliere le nuove sfide che la storia ci pone dinanzi.
Questo giornale prende vita nel solco di questa intuizione e di questo impegno. Non ha altre ambizioni che essere uno spazio di dialogo aperto a quanti, dentro e fuori i partiti, intendono concorrere a costruire il nuovo grande soggetto della politica italiana che tanti di noi auspicano, ma che nessuno ancora sa se e come sarà.
L’abbiamo chiamato “Dialoghi dell’Ulivo” perché il nome del nuovo soggetto politico non potrà che essere quello dell’Ulivo: non solo perché quella parola evoca l’immagine solare e mediterranea del nostro Paese, ma soprattutto perché è il simbolo di tante speranze, spesso disattese.
E’ come se avessimo una sorta di piacevole debito nei confronti di un’idea che è stata all’occorrenza sempre vincente, ma puntualmente, dopo l’uso, riposta nel cassetto !
Il numero zero vede la luce in un periodo non molto felice come quello elettorale, ma vedrete che andrà oltre.
Gli amici non hanno voluto attendere, volendo dare un’anima ad una campagna elettorale, nella quale certo è in gioco il governo del Paese, dopo 5 anni di vicende penose e umilianti, ma anche il progetto de l’Ulivo, nella consapevolezza che l’esito elettorale potrà consacrarlo e renderlo irreversibile oppure seppellirlo per sempre!
Una ragione in più per rafforzare il nostro impegno e anche perché vogliamo che “Dialoghi dell’Ulivo” dopo il 10 aprile abbiano vita lunga ed esaltante.

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