Monday, March 13, 2006

La Sanità, tecnologia e organizzazione -Ruggiero Fiore


In questi giorni ci stanno recapitando dei tesserini magnetici che dovranno sostituire i libretti sanitari. Sarà stato questo invio ma mi sono disposto ad una riflessione in materia di sanità e di cura. Quali sono i parametri principali su cui incentrare una riflessione? L’aumento della vita media, l’evoluzione tecnologica, la relativa pochezza di risorse finanziarie, Il notevolissimo cambiamento sociologico intervenuto negli ultimi anni, Le nuove debolezze e le nuove povertà, Il cambiamento della struttura familiare. Considerando quanto sopra e fermo restando il desiderio e la necessità di conservare, rinforzare e preservare il rapporto umano e la considerazione della “persona” soprattutto nel suo periodo di maggiore fragilità quale è la malattia mi sono chiesto quale dovrebbe essere una sanità a misura d’uomo e poi, in mente mia, ho cercato di raffrontare la condizione ideale, anche se soggettiva, con quella reale. Il progresso tecnologico ed informatico impongono una concentrazione delle strutture per acuti e, contestualmente un collegamento informatico e tecnologico con il territorio.Quelle tessere magnetiche avranno un senso ed una utilità solo quando ospedali, ambulatori e quant’altro saranno dotati di un unico sistema informatico ed il cittadino porterà con se tutta la sua storia clinica. Immaginiamo il risparmio? Cosa osta alla realizzazione immediata? Ospedale e territorio non parlano tra di loro e non interloquiscono in tempo reale. Alcune proposte: affidare ai medici ospedalieri gli ambulatori territoriali a loro volta in costante collegamento con i medici di famiglia. Sarebbe un primo, facile, esperimento di organizzazione dipartimentale. Sono sempre più presenti nel territorio regionale gli studi di Medicina di gruppo. Cosa osta inviare gli specialisti ambulatoriali in tali studi, previa prenotazione, in modo da realizzare un contatto costante tra paziente, medico di base e struttura specialistica? Il 118 deve essere il prima possibile assimilato ad una unità mobile di riabilitazione piuttosto che ad un centro di smistamento di bisogni e ricoveri.

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